Vai al contenuto
immagine-articolo-18.11.2024

Ricette bloccate, è solo un guasto?

Cari Colleghi,

le recenti disfunzioni del sistema telematico delle prescrizioni inducono qualche riflessione.

Quanto è successo e sta succedendo è una interruzione temporanea della gestione della salute, una mancata garanzia dei LEA con tutte le conseguenze di disagi , ritardi, effetti sul governo clinico, sulla gestione delle urgenze differibili , della cronicità e dei percorsi diagnostico terapeutici . Si tratta certo di una evenienza accidentale, anche se frequente, ma che illumina la mancanza di programmazione nella Sanita’, difetto cronico e ben più grave . Da anni stiamo subendo gli effetti distruttivi di questo atteggiamento trasversale a tutte le forze politiche, nel numero del personale , nella carenza di risorse diagnostiche e terapeutiche , nella visione non sistemica della sanità che porta a toppe poco o nulla efficaci ma certamente dispendiose . Sull’accidente attuale siamo dell’opinione che le prestazioni , come per tutti i servizi essenziali, debbano avere una soluzione sostitutiva di emergenza, preorganizzata e non estemporanea, ridondante nei momenti di normalità, ovvero una immediata riattivazione della ricetta cartacea, abolendo i tetti stabiliti: strumenti e personale amministrativo devono , nell’urgenza , essere riconvertibili. Qualche straordinario non è un danno paragonabile all’interruzione di un pubblico servizio. Non parliamo naturalmente di episodi di qualche ora ma di situazioni che superino le 24h. Ma un evento di questo genere accentua e smaschera difetti, ritardi e negligenze più ampie che da tempo andiamo denunciando. La prescrizione di farmaci e accertamenti , certificati di malattia, etc. , deve essere effettuata , per legge e correttezza verso gli assistiti ed i colleghi, da coloro che decidono, senza il rinvio al MMG che altrimenti diventa un collo di bottiglia ingovernabile. Numeri minori di ricette/richieste sono meglio gestibili anche nelle emergenze. Ancora: se la prescrizione annuale per i cronici andasse a regime, una volta impostata la terapia, la necessita’ di invii di ricette crollerebbe drasticamente e il paziente si confronterebbe solo col farmacista anche in corso di disfunzioni. Da tempo andiamo proponendo che la presa in carico nella cronicità e nelle situazioni complesse sia reale e non virtuale, con inserimento dei pazienti in percorsi dedicati e gestiti dagli specialisti pubblici, con un importante effetto virtuoso sul sistema, progetto che merita un discorso a parte, con riduzione drastica del CUP , qualificabile senza esagerazione come un mostro che affligge pazienti, medici, sanità. Solo prestazioni singole, non in filiera, dovrebbero residuare nelle sue competenze . Quante riprescrizioni in meno girerebbero? E quante contestazioni in meno? Inoltre , se non è chiedere troppo, per evitare che i telefoni e gli ambulatori dei MMG diventino degli uffici reclami, come l’autorità pubblica avverte dei rischi di maltempo, cosi’ potrebbe avvertire la popolazione dell’interruzione telematica della sanità , senza lasciare i colleghi a gestire una crisi di cui non sono responsabili.

Tutto questo non è un guasto, è una mancanza di visione e di investimento nella medicina generale.

Condividi: